Quella della Madonna di Citerna é sicuramente una delle più affascinanti e rocambolesche scoperte nel campo dell’arte degli ultimi anni, un rinvenimento che ha rivelato al pubblico un capolavoro di indubbio valore artistico-culturale. Era il 2004 quando fu presentato al pubblico il volume la Madonna di Citerna, terracotta inedita di Donatello, dedicato alla statua rinvenuta all’interno della Chiesa di San Francesco, frutto di uno studio scientifico di Laura Ciferri, nell’ambito di una ricerca nata con lo scopo di istituire un corpus di manufatti in terracotta pesanti in Umbria nei secoli XV e XVI, pubblicazione della quale fanno parte importanti saggi di Alfredo Bellanti, Corrado Fratini e Giancarlo Gentilini, che confermavano ed avvaloravano con ulteriori confronti e teorie sia l’attribuzione che la datazione.
Questo fu l’inizio di un percorso lungo, fatto di studi, di approfondimenti, di analisi e di lavoro sapiente operato dall’Opificio delle Pietre dure di Firenze, ove la statua giunse ,grazie alla volontà dell’allora Soprintendente dell’OPD Cristina Acidini, presso il settore di restauro dei Materiali Plastici e Ceramici, diretto da Laura Speranza. L’altissima professionalità del settore di restauro, con la sapiente dedizione di Rosanna Moradei e Akiko Nishimura, e un lavoro certosino ed oculato, hanno restituito alla visione del pubblico un complesso scultoreo di affascinante bellezza.
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