L’Italia, per la sua vivacità economica e culturale, è il paese dove per primo si diffonde la tecnica della stampa a caratteri mobili (Subiaco 1465), inventata dal tedesco Gutenberg alla metà del Quattrocento.In Umbria a Foligno, già nel 1472, il chierico di Magonza Johan Numeister stampa la prima edizione della Divina Commedia in 20 esemplari. A Perugia , sede di Università, è attiva la stamperia di Francesco Cartolari. A Città di Castello, nel 1538, per incarico dei Priori, vengono stampati dai tipografi ambulanti Antonio Mazzocchi da Cremona e dai fratelli Gucci da Cortona il Libro degli Statuti (Liber Statorum). Per più di 2 secoli la produzione è scarsa e di carattere esclusivamente religioso: solo a partire dal XVIII secolo nascono in città nuove stamperie per iniziativa di G.Manescalchi (1716-1743), O. Bersiani (1765-1775), F.Toppi (1778-1789). Alla fine del 1799 giungono a Città di Castello, provenienti da Assisi, i tipografi Francesco Donati e Bartolomeo Carlucci per impiantare un laboratorio nei locali soprastanti l’ antica chiesa di S.Paolo (XIII secolo) che in precedenza erano stati sede conventuale e poi carcere. La Tipografia si distinse subito per le notevoli capacità e per la produzione di libri e pubblicazioni di pregio che ne decretarono il successo tanto che numerose furono le commesse anche dalle città vicine Alla morte del Carlucci l’ attività venne proseguita dal Donati, al quale si deve già nel 1817 l’ introduzione dei caratteri bodoniani. Nel 1842 con il torchio in legno inizia a stampare la monumentale opera Le Memorie Eclesiastiche e Civili di Città di Castello edite in 28 fascicoli e scritte dal vescovo Giovanni Muzi. Dopo la scomparsa di Francesco Donati la tipografia passa al figlio Biagio e da questo al nipote Giuseppe Grifani. Cosicchè la bottega prende il nome di GRIFANI – DONATI avviandosi verso una attività pluricentenaria. Alla morte di Giuseppe passa al figlio Ernesto e da questo al genero Alberto Ottaviani marito di Elisabetta Grifani e quindi ai figli Mario e Italo. Giovanni Ottaviani, l’ attuale titolare insieme alla moglie Adriana, hanno continuato la tradizione di famiglia aggiungendo alla produzione tipografica e calcografica la Litografia, esclusivamente su pietra e la rilegatura ed il restauro dei libri. Oggi si realizzano, con le tecniche tradizionali e le dotazioni d’ epoca (Torchio tipografico Elia Dell’ Orto 1864, Platina Tiegeldruk 1903, Torchio a stella Bollito & Torchio 1880, Torchio calcografico Paolini 1960 Pianocilindrica Werk Augsburg 1910, ecc. Caratteri e fregi clichè, silografie, galvanotipie tutti originali), Litografie calcografie, manifesti, carte intestate, biglietti da visita partecipazioni nuziali, ex libris.